

Nella stagione teatrale del 1969-70 il Teatro Stabile di Torino mette in atto un primo grande esperimento di decentramento produttivo dal basso, cioè di un lavoro collettivo fondato sulla partecipazione in prima persona del pubblico nella preparazione dei testi e degli spettacoli.
Nonostante le difficoltà pratiche - come ad esempio la scarsità finanziaria - e un certo subdolo boicottaggio, questa esperienza raggiunge risultati per nulla trascurabili: il coinvolgimento della gente in un appassionato lavoro collettivo; la possibilità di discussione di temi cari alla popolazione nei diversi quartieri; la messa in gioco delle persone nelle rappresentazioni che parlano di loro stesse.
Teatro Tenda itinerante nei quartieri di Mirafiori Sud, Falchera, Vallette e Corso Taranto.
Foto: Archivio Teatro Stabile di Torino
IL TEATRO E' ESPRESSIONE DELLA COLLETTIVITA'
UNA COLLETTIVITA' SENZA TEATRO E' UNA COLLETTIVITA' MINORATA
Due articoli collegati tra loro apparsi sul numero 22 di Rinascita del 29 maggio 1970. Nel primo Edoardo Fadini, uno degli ideatori dell'azione di Decentramento del Teatro Stabile di Torino, racconta come nacque e si sviluppò l'azione teatrale nei così detti quartieri dormitorio di Torino. Nel secondo Giuliano Scabia, uno dei componenti del Gruppo di Ricerca costituito dal Teatro Stabile di Torino, racconta come in pochi mesi si concretizzò l'azione di Decentramento e cosa produsse sul territorio.
Due articoli del 1970 di Guido Boursier e Giuliano Scabia, presenti nel numero di luglio della rivista Sipario, riflettono sull’iniziativa “Decentramento” promossa dal Teatro Stabile di Torino: tentativo di prolungare l’agonia di un modo di fare teatro (e cultura) ormai morto o occasione per far emergere una cultura viva, ancora poco definita e definibile, ma frutto della reale e responsabile ricerca di una comunità?

Il Teatro Stabile di Torino attraverso l'azione del Decentramento intende rinnovare in modo radicale il rapporto con il pubblico torinese sia dislocando sul territorio le attività proposte, sia impostando il lavoro di programmazione in modo diverso. In particolare ritiene ritiene indispensabile richiedere la partecipazione diretta del pubblico allo studio e alla elaborazione del programma nei singoli quartieri.
Nel 1969 nei quartieri della periferia di Torino (Mirafiori Sud, Le Vallette, La Falchera) si organizzano una serie di incontri-dibattito aperti alla cittadinanza ai quali partecipano esponenti del Teatro Stabile.
Cartina di Torino con evidenziati i quartieri coinvolti nell'azione di Decentramento del Teatro Stabile di Torino.
Foto: Giuliano Scabia, Teatro nello spazio degli scontri, Bulzoni editore, Roma, 1973
Archivio Teatro Stabile di Torino
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Sono passati più di dieci anni dal primo esperimento di decentramento del Teatro Stabile di Torino. Nel 1982 sulla rivista della regione Piemonte "Notizie della Regione Piemonte" si pubblica una indagine che mette in evidenza la ripresa di tutte le attività teatrali in Italia e, in particolare, in Piemonte. Qui il "decentramento" è diventato il centro della politica teatrale regionale.